mellife

brevi note intorno a musica melodica

sabato, luglio 13, 2002

non mi rimane più nulla se non un sacco di posti che non voglio più vedere... oggi avrebbe dovuto piovere.

venerdì, luglio 12, 2002

Questo è il momento dei saluti, per la prima volta senza rimpianti. Perchè se ci sei dentro fino al collo "Up to your hips" non hai tempo per le smancerie. Non hai tempo per sederti e rifletterci! Anzi, se ti siedi ridi e ti senti leggero. Puoi ascoltare Natalie Imbruglia senza sentirti uno stronzo. Puoi guardare i tuoi compagni di viaggio con maggiore comprensione, perchè questa è la fine di un viaggio. Sei arrivato. E sei più vecchio e più saggio. E questa è una cosa che sai di poter condividere e allo stesso tempo tenere tutta per te. Senza sospiri. Almeno stavolta.

Musica di Sottofondo: Charlatans Can't Get Out Of my Bed
Current Mood: light & thougthless

giovedì, luglio 11, 2002

Ci sono momenti in cui una parola riesce a racchiudere mille sensazioni in un attimo. In maniera perfetta. Conosco una persona che con un aggettivo ti mette un sorriso in bocca che non smetteresti più di ridere. Ci sono volte in cui una sola parola significa che non hai proprio niente da dire.

Negli ultimi due giorni mi sono successe tante di quelle cose che per raccontarle tutte dovrei passare ore su questo blog, eppure non esce nulla. Come se mi sentissi "vuoto". Al contrario ho paura di non essere capace a descrivere certe cose, ho cura di non rovinarle perchè non puoi parlare di tutto a tutti. E soprattutto a te stesso.

A proposito, più di 100 accessi in tre giorni. Grazie (tu sai chi sei)
"... turn out the light, just say goodnight, to yourself..."

mercoledì, luglio 10, 2002

MILANO

Qualche settimana fa ho preso Permanent Vacation, la fanzine di Marco Pecorari. L' ho trovata al Bulk la sera degli MDC. Permanent Vacation mi piace moltissimo perchè riesce a raccontare i concerti senza parlare della musica, che per quella, ci sono le orecchie, i ricordi, i cd. Ma allo stesso tempo la musica rimane l' unica, incontrastata PROTAGONISTA.

E' curioso che inizi parlando di Milano, della Centrale. Diciamo che Marco parla malissimo di Milano, sport tra i più in voga fra i milanesi e non. Ma non è proprio così.
A Milano devi lasciare una seconda chance. Perchè Milano, si sa, è la città delle opportunità, e conseguentemente delle seconde chance.

Prendi stamattina. Stamattina Milano è qualcosa di speciale. Viva già alle 7 del mattino, viva come non la vedevo da mesi.Il cielo è terso. Le strade si lasciano tagliare in fretta, sono vuote, ma non come di notte, sembra che ti dicano: "passa ma fai in fretta, che qui tra poco sarà un casino". Mi sento confuso oggi. Non sono abituato alle sette del mattino. Pensavo le avessero tolte le sette del mattino. (Ma tutto questo suona troppo familiare...).

La Centrale mi si fa incontro austera e accogliente allo stesso tempo. La stazione Centrale è un esempio perfetto dello spirito milanese, "ordinata" e "caotica" insieme. Pulsante. E poi su per le scale e in un attimo ancora in strada. Altro che cielo che non riesci a vedere per Km. Di cielo ce ne sta a pacchi in Centrale stamani. Di nuvole manco l' ombra.

Stamattina l' attraversi in un soffio Milano, passi piazza della repubblica e sei già in brera e poi all' Arena. Allora decidi di fermarti perchè c'è un parco che devi assolutamente visitare. Così, di mattina presto, come non hai mai fatto, come forse non farai mai. Con gli occhi di un turista.

C'è un giorno per decidersi e gli altri per prendere tempo. Sono le 9.30 e potrei benissimo andare a letto ORA.

in sottofondo... "Oggi"
current mood: excited

martedì, luglio 09, 2002

C'è un motivo assolutamente speciale che mi fa amare moltissimo l'ultimo disco di Sarah Shannon.
Sarah Shannon era la cantante di uno dei tanti gruppi Indie (allora si diceva College Rock) che nei primi anni '90 erano riusciti a ritagliarsi una piccola fetta di notorietà alle spalle della titolata SUB POP. Di quelli che sull' ultima pagina di Rolling Stone occupavano le prime posizioni della classifica delle radio universitarie, le uniche che passavano anche musica inglese per interderci.

Gli americani fondamentalmente amano la musica inglese, ma allo stesso tempo ne hanno un timore ingiustificato. Quasi avessero paura di perdere la loro tradizione folk a favore di un' ingiustificata mollezza anglosassone.

Decisamente anacronistici i Velocity Girl. Allo stesso tempo precursori e in ritardo rispetto al mercato discografico. I V.G erano il tipico gruppo che in quegli anni trovavi sulle compilation e tra i cd usati. Band più da Rockerilla che da Rumore.
Me li ricordo benissimo in un sampler Video in compagnia di DWARWES, TAD, MUDHONEY. Decisamente fuoriposto insomma. Qualcuno probabilmente li ha liquidati semplicemente definendoli "anonimi".

Ma non è così. Perchè la voce di Sarah Shannon era ipnotica e sensuale. E le canzoni semplicissime e perfette. Ma come competere con le Breeders di Cannonball, le L7 o per esempio le(gli) ELASTICA, gruppo assai titolato allora.

Passano gli anni. Nel '97 dopo due dischi e qualche singolo i Velocity Girl si sciolgono e di questa Sarah Shannon perdo le traccie fino all' intervista che ho trovato su D.I.W di Aprile 2002 e che annuncia l'uscita di un nuovo lavoro solista.

Il disco, lo dico subito, è diversissimo dai precedenti. La voce si è fatta più matura, le atmosfere più rilassate. Qualcuno potrebbe individuare nella nuova scelta "pop" una svolta commericale, ma è indubbio che il tutto funziona alla perfezione perchè la vera protagonista è lei, la sua voce.

E poi le trombe, i Fender Rhodes ad amalgamare il tutto, la batteria che suona al femminile pezzi che potrebbero appartenere al Pete Townsed dei primi dischi solisti. A un qualsiasi disco degli House Martin, agli Style Council più vicini al Rock.

Manca il motivo per il quale sono legato a questa Sarah Shannon e sta in una canzone... "Crazy Town, B SIDE di qualche singolo dei V.G.

Quella è stata la prima canzone che ho imparato a suonare in assoluto. Per farla più o meno come l'originale ti bastavano tre corde. Giusto quelle che avevo io sulla EKO acustica di mio padre. Ma il risultato era una canzone perfetta... una melodia perfetta.

more @ Sarah Shannon's web site

lunedì, luglio 08, 2002

"... non mi servirà la speranza stupida di aspettarmi ancora una sorpresa, non succederà più niente!..." ma io so che non è così. La vita non è tanto scema da lasciarti un solo finale. La vita è come le favole di Gianni Rodari. Mi pentirò di averlo scritto.

domenica, luglio 07, 2002

Appena fuori Pescina c'è un campo di calcio sterrato. Ai lati del campo, da una parte, due campi da tennis in cemento ormai consumati dalle stagioni e la rudezza dei giovani tennisti pescinesi. Dall'altra un blocco di cemento, gli spalti del piccolo stadio di Pescina.

Da piccoli ci si arrivava come una conquista al campo, per prendere le more che stavano sui cespugli tutti intorno. C'è una strada piccola che porta lì. Poco trafficata. Ma appena sotto la statale. Una statale dal nome importante, la Tiburtina Valeria, la strada che dall' Aabruzzo porta a Roma.

Di notte non c'è molto da fare a Pescina. A 5 anni si gioca a guardia e ladri, a 15 si spia chi si imbosca dietro al campo sportivo. A 20 ci si prova a imboscarsi, sempre si trovi una ragazza che ci stia.

Io non ci sono mai stato al Campo con una ragazza... nè a spiare chi ci andava, ma ho un milione di aneddoti sull'argomento.

Ho un milione di aneddoti su ogni cosa che riguarda quel posto. Su chi alla mia età è già sposato e fa l'autista di pullmann,
su chi si è trasferito troppo presto per crescere insieme, su chi ora sta all' estero e chi come me che, in fondo, non c'entra niente con Pescina, ma ne ha disperatamente bisogno.

Ieri sera era sabato. Ma un sabato dei primi di luglio. Il che significa che puoi uscire e trovare qualcuno in piazza.
Ci sono tutti d'estate in piazza a Pescina. I grandi che fumano, i piccoli che fumano di nascosto dai grandi e quelli che girano in macchina tutta la sera a fare le vasche. Un pò ci si annoia a Pescina, ma se ci fai l'abitudine e se come Danilo e Vladimiro hai un ragazza in fondo ci stai bene.
E' sabato sera. Puoi andare a mangiare una pizza.

Tutto tranquillo.

Sono le 11 di sera. E'ancora presto. La piazza è ancora piena di gente. Ancora una vasca e poi magari si va ad Avezzano a ballare.
Forse Massimo ha pensato a questo, mentre metteva in moto. Forse ascoltava l'autoradio troppo forte e ha attraversato tutto "lo stradone" in un' unica lunghissima curva. In una sola accellerata. Puoi farcela con la macchina giusta.

Appena fuori il paese, un'altra macchina torna lentamente dal ristorante. Due coppie di ragazzi. Sono quasi arrivati, appena vicino al Campo Sportivo.
In leggera salita. Non si vede molto. Ha piovuto oggi, l'asfalto è bagnato e c'è foschia, una leggera foschia.
In lontananza Fucino. Immenso come sempre.

Stanotte sono morti 4 ragazzi in un incidente stradale. Due di questi li conoscevo bene.
Delle due ragazze, una si chiamava Luna e l'ho sempre ammirata per il suo attaccamento al proprio ragazzo.

Il destino ha voluto che si scontrassero due macchine di ragazzi dello stesso paese, coetanei. Quasi vicini di casa.
Sicuramente amici di famiglia e parenti di parenti. Se non ricordo male, Vladimiro e Massimo suonavano insieme nella banda del paese.

Appena fuori il campo sportivo, la sua strada di sotto e la sua strada di sopra. Nel momento sbagliato. Nel modo sbagliato.