mellife

brevi note intorno a musica melodica

venerdì, novembre 28, 2003

Trama: Lei sta via mesi, lei. La sua lei. Lui l'ha attesa tutto questo tempo. Standole accanto. A volte distrattamente, a volte con affetto intenso, devozione, amore.
Rispetto.
A volte, senza alcun ritegno, lui ha fatto finta di essere una persona diversa.
Lei è sempre la stessa.
Ora torna.
Lui ha un'idea brillante... Le organizza un favoloso aperitivo tra amici.
In fondo i due non hanno ancora discusso, non hanno un particolare litigio in atto.
Lei però ha qualcosa che non va... Si sente. Si sente anche al telefono.
Figuriamoci guardandola negli occhi.
Lei si sente trascurata.
Non amata.
Non rispettata.
Cambiata.
O comunque, da sempre, diversa.
Lui non è all'altezza, o semplicemente non è il compagno giusto.
Affidabile.
Affascinante.
Vincente.

Lui è qualcos'altro.
E continua a chiamarla...
Lei riattaca. Ma con stile, senza rispondere al telefono.
Che è ben altra cosa, al volgare "mettere giù!".
(fine primo tempo)
Lui ha questa lista di invitati, in un foglio pieno di cancellature.
L'aperitivo "a sorpresa" è tecnicamente riuscitissimo.
Basta che lei ci sia.
Ma lei è ormai altrove, nonostante sia tornata a casa.
E nessuna discussione può ristabilire la situazione.
Perchè non c'è discussione alcuna.
(colpo di scena finale)
Lui chiama la sua migliore amica...
Sarà lei, non più lui a invitarla a prendere qualcosa da bere.
Appena metteranno piede nel grande locale addobbato per l'occasione,
lei si accorgerà di tutti gli amici intorno.
Della festa.
Del senso della festa.
Ma scorrendo i visi di tutti, non troverà quello di lui.
E capirà.
Vorrà chiamarlo.
Tornare indietro.
Ma lui è ormai altrove, nonostante sia sempre stato a casa.
(dissolvenza, titoli di coda).

Michele al telefono con un'amica è indeciso se andare o no ad una festa

- No veramente non...non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri.
Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo...no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo?.
Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo.
Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce.
Voi mi fate "Michele vieni di là con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo".
Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo.
Guarda, il tempo migliora...
C'è anche un pallido sole oltre le nuvole.
"... Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici, io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli, però non li seguo più quando fanno quegli errori cosí stupidi. Cominciano a dirti le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme però è troppo tardi, perché ormai sono feriti e cattivi e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare, come con le scarpe: c'erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro, le cose non sono più nette
Sí, gli amici non possono comportarsi cosí, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre..."
C'è un leggero tepore che accompagna questa notte.
Anche le strade si stanno asciugando velocemente.
Qualche pozza, qui e là.

giovedì, novembre 27, 2003

... Ma la notte appare più quieta.
Accidenti come piove a Milano.