mellife

brevi note intorno a musica melodica

venerdì, aprile 04, 2003

Buon Compleanno.

domenica, marzo 30, 2003



Alla fine ce l' ho fatta. Avevo atteso il concerto dei Calla a tal punto da metterlo nella playlist di questo blog ancora prima di averlo visto. Come al solito, per mille ragioni, è stato difficilissimo arrivarci, mantenere la promessa di essere lì al momento giusto, al primo accordo della prima canzone. Poco importa se non li ho visti salire sul piccolo palco nero del Conchetta, prepararsi, darsi un cenno e partire.

Stasera in particolare, il Conchetta è affollato come il metrò alle 7.30 del mattino. Linea 2, direzione Cadorna. Quindi ho visto poco comunque. E c'era casino, non rumore di fondo. Casino.
Non capisco perchè vieni a vedere un concerto se poi ti metti a fare casino. Si dico a te che mi stai davanti e che ondeggiando col tuo amico e la birra in mano, non solo fai casino e non mi fai sentire, ma mi versi la birra sul braccio e non è bello. E no, non ho una sigaretta. "Non fumo in questo periodo!". E no, non assomigliano ai Joy Division. Non è obbligatorio citare un gruppo figo per dimostrare che "sei dei nostri". I Joy Division, si sa, sono come un maglione nero, sta bene su tutto. Fa chic e non impegna, direbbe il ferramenta di Viale Monza.
Ma non è il caso dei Calla. Perchè stasera, come dicono dal palco, sono "Stuck in Here" vista la calca, e allora suonano sommessamente le loro 10 canzoni e 2 bis. Non so se in più o comprese nel prezzo.
Un pò di Scavengers e molto Televise. Su tutte, Strangler, canzone di classe assoluta.

C'è qualche cosa dei Calla che stupisce. Da una parte questa batteria, che suona prima caldissima e poi sincopata, come un campionatore e un velluto appoggiato alla cassa. Dall' altre le chitarre, 2 per questo tour, rumorose, ma mai distorte appieno. Sempre a incrociarsi, senza forzature, con semplicità e ricercatezza insieme. Con mille effetti, l'eco, un tremolo, una corda tenuta tesa per tutta una canzone. E la voce di Aurelio che non è fragile come dice la loro bio, ma appena più "cupa" che su disco.

Tutto questo ti costringe ad ascoltare con attenzione, nonostante la birra che ti rovesciano sul braccio, questo odore di autoscontri che una quasi macchina del fumo diffonde nell' aria e il via-vai di chi pensava ai Calla come a qualche cosa da fare per il sabato sera. Il primo sabato sera di primavera.

Epilogo
Domani sera fanno 2 settimane che è stato ucciso Dax. Questa è proprio una cosa che non riesco a scrollarmi di dosso. Apparentemente non c'entra con il concerto di stasera, con i Calla e tutto il resto. Ma non è così quando per entrare al concerto, incroci i volti di qualcuno che era al San Paolo 2 settimane fa, quelli di chi sai che lo conosceva e lo hai visto piangere e incazzarsi davantia te, e quando per tornare a casa tua dopo il concerto, passi per le strade del corteo che il lunedì dopo la sua morte hanno gridato rabbia per un paio d'ore.

Si, tornando a casa.

E' tutto lì stasera, nei navigli dei discopub al neon, i Calla, il Conchetta, il Tipotà, l' O.r.So, casa mia in sequenza. Appena in tempo per spostare le lancette dell' orologio.

Epilogo (Parte Seconda)
Ora vado a scartare Televise. L' ho comprato per 12 Euro. E' bellissimo comprare i dischi ai concerti, mentre la sala comincia a svuotarsi. I 4 Calla se ne stavano ancora li dopo lo show, sul palco a parlocchiare tra loro, a regalare dei poster promozionali, con una calma assoluta e coinvolgente. Uno è qui sul mio tavolo... Avrei voluto ringraziare il cantante che me l' ha allungato con un sorriso sincero, con il mio "Awesome" di stima per il loro concerto di stasera ... alla fine mi è uscito fuori solo un " Have a nice night!". E non so neanche se si dica così in inglese.